|
Il Tesoro dei Carbonari
a cura di Alberto Rossignoli
Un piroscafo affondato con un misterioso tesoro e illustri passeggeri svaniti nel nulla…Trame segrete tra la Russia zarista e la Carboneria mazziniana.
Al centro, un personaggio sul quale è stato detto praticamente di tutto: Raffaele Rubattino, armatore genovese che fornì la nave a Giuseppe Garibaldi per l'impresa dei Mille.
Rubattino era il proprietario del Polluce, un piroscafo che nel 1841 prestava servizio tra Napoli e Marsiglia; nella notte del 17 giugno si trovava al largo dell'Isola d'Elba: aveva imbarcato numerose persone altolocate e, soprattutto, aveva le stive colme di monete d'oro e d'argento, per un totale che superava le quattro tonnellate.
Durante il tragitto, il vascello postale Mongibello dei Vapori Napoletani speronò il Polluce, il quale affondò in breve tempo.
Non fu un incidente, ma un azione organizzata , a detta del Tribunale di Livorno.
Tuttavia all'armatore non venne corrisposto il dovuto risarcimento.
Alcune cose non sono chiare in questa vicenda: non si comprende perché l'armatore non assicurò nave e carico, manca completamente una lista dei passeggeri illustri, manca qualunque documento, negli archivi, che faccia riferimento al viaggio del Polluce, mancano i fogli d'attracco. Pare proprio che qualcuno avesse voluto far sparire ogni traccia del passaggio di quel piroscafo.
Ora, a detta dei cacciatori di tesori, è possibile che sia stato proprio Rubattino a cancellare ogni traccia del viaggio del suo piroscafo.
Detto comportamento potrebbe essere stato indotto dal fatto che era strettamente legato alla Carboneria, alla quale forniva supporto economico e di vario genere.
Su quel piroscafo vi erano anche alcuni ufficiali e aristocratici russi, i quali avevano interessi economici in Italia e che caldeggiavano l'unificazione della penisola. C'è chi dice che sul Polluce vi fosse anche il nipote di Napoleone.
In parole povere, vi è la possibilità che quel tesoro fosse una sorta di finanziamento russo ai mazziniani italiani, dunque un'operazione segreta volta a sostenere i rivoluzionari mediante l'apporto di cospicue quantità di oro e argento, la cui gran parte giace oggi nei fondali del Mar Tirreno.
Quell'azione non fu però così segreta: le spie borboniche vennero a conoscenza dell'invio e organizzarono un attacco sotto forma di speronamento al Mongibello che, come visto, fece colare a picco la nave di Rubattino con notevole solerzia.
Nel 2005 sono state portate a termine le operazioni di recupero del tesoro del Polluce, il cui valore si aggira intorno ai 17 milioni di euro: tuttavia, il mistero non è ancora risolto…
Fonti:
Massimo Centini, Misteri d'Italia, Newton & Compton Editori, Roma, settembre 2006.
|
|