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La crisi del III secolo (235-284 d.C.)
Con il regno di Massimino il Trace (235-328 d.C.), si inaugura una lunga crisi dell'impero romano, dovuto principalmente al cattivo governo della dinastia dei Severi, i quali essendo originari dell'Africa, presero sempre decisioni non favorevoli alla città di Roma, con conseguente malumore generale.
Inoltre il rafforzamento dei poteri militari diede vita proprio al cosiddetto periodo di "anarchia militare" (235-285 d.C.), che portò al trono in soli cinquant'anni ventidue imperatori. L'unico grande uomo al potere che si distinse in questo buio periodo è Aureliano (270-275 d.C.), che circonda Roma totalmente da una cinta muraria, e con audacia e risolutezza si preoccupa di difendere tutto il territorio romano, dovendo rinunciare solamente all'ormai instabile e ingovernabile Dacia. Morì però anche lui per via di una congiura.
Bisogna attendere a questo punto solo il 285, anno in cui sale al trono Diocleziano, che riporta sicurezza e stabilità a tutto l'impero, permettendo così la conclusione del lungo periodo di crisi protrattosi per un cinquantennio.
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