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Il Navigatore Immortale
a cura di Aroldo Antonio
L'Oceano Atlantico era stato attraversato da Colombo, una nuova via per le Indie era stata segnata da Vasco de Gama, restava ora, agli inizi del XVI secolo, trovare un passaggio tra “l'Oceano Atlantico” e “l'Oceano Pacifico” . Chi spese le sue forze e la vita alla ricerca dello stretto a sud del continente americano fu Ferdinando Magellano. Uomo coraggioso, fiero di carattere, nato in Portogallo nel 1480, negli anni giovanili aveva partecipato a spedizioni esplorative nelle Indie, soggiornandovi per otto anni. Sapendo delle ricchezze delle Molucche e convinto che si trovassero nell'emisfero assegnato alla Spagna, si rivolse, lui portoghese, al governo spagnolo, esponendo il progetto di raggiungere queste isole cercando un passaggio tra i due oceani.
La sua era una ferma convinzione; l'Ovest e l'Est si incontravano poiché la terra era rotonda, un globo che si poteva circumnavigare. L'attitudine al comando, la forza di carattere e le cognizioni scientifiche del portoghese convinsero il re di Spagna Carlo V a finanziare la spedizione. Il 20 settembre 1519 salparono da San Lucar, alla foce del Guadalquivir, cinque navi con 265 uomini; “Trinidad” fu scelta come ammiraglia. Puntando verso sud-ovest, Magellano attraversò senza ostacoli l'Atlantico e, giunto al “Rio della Plata” , iniziò la navigazione lungo le coste dell'America meridionale; qui la flotta si fermò per cinque mesi attendendo la fine dell'inverno australe. Ripreso il mare, Magellano iniziò la ricerca vera e propria del passaggio che doveva condurre all'altro oceano. Antonio Pigafetta, un vicentino imbarcato sulla Trinidad, nel suo diario descrive come il capitano ebbe spesso difficoltà per sedare ribellioni dell'equipaggio e come egli riuscì, con determinazione, a raggiungere il suo scopo: il 25 ottobre fu avvistato un promontorio, poi le navi imboccarono un canale, quasi una fenditura nella costa; era dapprima un passaggio tortuoso, poi diritto e sottile... era un canale navigabile che portava all'altro oceano!
Sulla costa aspra e rocciosa ardevano dei fuochi in lontananza; quella terra fu chiamata: “ Terra del Fuoco” e lo stretto che ora porta il nome di Magellano, fu battezzato “Todos Santos , (di tutti i Santi)” . Le navi a vele quadre passarono fra le coste frastagliate e profonde, tra raffiche di vento e di pioggia, in un'atmosfera densa di nebbia, senza alcuna indicazione di rotta. Lo stretto fu attraversato; il passaggio tra i due oceani era stato trovato!. I marinai volevano tornare in patria, la mancanza di viveri e le malattie li avevano decimati, ma il capitano volse la prua a nord-ovest verso quell'oceano sconosciuto e tanto calmo, in quel frangente, da meritarsi il nome di “Pacifico” . Raggiunte le Filippine, il 17 aprile la sorte di Magellano si compì: sbarcato nell'isola di Cebu, fu ucciso con alcuni dei suoi uomini dagli indigeni. Delle cinque navi salpate dalla Spagna ne rimanevano solo due che proseguirono fino alle Molucche. Poi unica superstite fu la nave chiamata la “Victoria” che, affrontando “l'Oceano Indiano” , costeggiò l'Africa, doppiò il “Capo di Buona Speranza” e il 6 settembre 1522 giunse al porto di San Lucar. Dei 265 uomini ne ritornarono solo 18. Il giro del mondo era compiuto. Si concludeva così la grande impresa iniziata da Magellano, che aveva dato al mondo nuovi confini e che aveva scoperto un altro oceano.
Per tale motivo, sarà per sempre, un “Immortale della nostra Storia” .
Fonti:
http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/magellano.htm
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