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Samuel Morse

Il nome di Samuel Morse è oggi a tutti noto, in quanto è legato all’invenzione del telegrafo elettrico e dell’alfabeto Morse. Furono queste due invenzioni rivoluzionarie, ma non incontrarono subito il favore generale, anzi Morse fu inizialmente ostacolato nelle sue ricerche.

La vita e la carriera artistica

Samuel Finley Breese Morse nacque negli Stati Uniti a Charlestown (Massachusetts) nel 1791, da una famiglia di rigide tradizioni puritane. Studiò prima nella sua città, poi alla Phillips Academy, infine all’Università di Yale. Sebbene già in gioventù fosse attratto dai fenomeni fisici, non si sentì di dedicarsi alla carriera di ricercatore e preferì applicarsi all’altro dei suoi interessi: la pittura.

Faticosamente, col passare degli anni, egli riuscì a farsi un buon nome nel campo artistico. Dopo essere stato allievo del pittore americano Benjamin West, a Londra, nel 1815 iniziò una faticosa carriera di ritrattista, e raggiunse finalmente il successo quando dipinse il ritratto del Marchese de la Fayette.

Fu anche fondatore e presidente dell’Accademia Nazionale del disegno.

L’invenzione del telegrafo

Nel 1829, ormai affermato come pittore, Morse si stabilì per breve tempo a Parigi per approfondire le sue conoscenze sulla pittura europea. Qui ebbe occasione di parlare della necessità di un mezzo di comunicazione più veloce del cavallo, l’unico impiegato a quei tempi. Questo divenne il pensiero dominante di Morse, che per diversi anni preferì abbandonare i successi e i guadagni derivanti dalla sua carriera di artista per dedicarsi a una dura vita di ricerche.

Dopo quasi dieci anni, nel 1837, poté presentare il suo primo telegrafo, e nel 1838 trasmise il primo messaggio mediante segnali elettrici: < Attenzione, l’Universo! >.

Nonostante questo successo Morse incontrò l’indifferenza generale; tuttavia perseverò nei suoi studi.

Trasformò così il primitivo telegrafo in uno nel quale venivano trasmessi, mediante un tasto collegato a una batteria di pile, impulsi più o meno lunghi (punti e linee), che rappresentavano delle lettere (alfabeto Morse). Questo alfabeto, oggi adottato in tutti i Paesi, è costituito da punti e da linee, separati da intervalli. La lunghezza dei punti è fissa, quella delle linee è il triplo di quella dei punti, mentre quella degli intervalli è variabile, secondo se l’intervallo separa i vari elementi di una lettera, o le lettere di una parola, o le parole di una frase. Con questo alfabeto, per esempio, la lettera " a " è indicata con un punto e una linea, " b " con una linea e tre punti ecc.

Questo è il tipo di telegrafo che Morse impiegò per la prima volta il 24 maggio 1844 sulla linea Washington - Baltimora.

Da questo momento Morse divenne per la seconda volta ricco e famoso, ottenne onori in tutti i Paesi e vide il successo e la piena applicazione della sua invenzione. Come i giornali dei nostri tempi annunciano le prime prodigiose vittorie dell'astronautica, i giornali dell'epoca stupivano il pubblico informandolo della fulmineità del nuovo mezzo di comunicazione.

L'invenzione del codice telegrafico ad opera di Samuel Morse rivoluzionò le comunicazioni internazionali. Si racconta che Morse ebbe l'idea dell'alfabeto telegrafico osservando i segnali di fumo che gli Indiani d'America usavano per comunicare a distanza. Ad ogni modo, insieme al telegrafo, il codice Morse ha radicalmente cambiato le comunicazioni rendendole più sicure e veloci fornendo una poderosa spinta al progresso dell'Uomo.

Telegrafo Morse

I primi strumenti elettrici per la trasmissione telegrafica furono inventati nel 1837 dallo statunitense Samuel F. B. Morse e, indipendentemente, dal fisico britannico Charles Wheatstone in collaborazione con l'ingegnere William F. Cooke. Il semplice codice Morse consentiva di trasmettere messaggi inviando impulsi elettrici lungo un cavo. L'apparecchio di Morse, utilizzato nel 1844 per inviare il primo telegramma pubblico, era azionato da un pulsante elettrico che lasciava passare la corrente quando veniva premuto e la interrompeva al rilascio. L'originale ricevitore Morse era dotato di una punta scrivente controllata da un elettromagnete che scriveva su un nastro di carta scorrevole. I segni tracciati dalla punta, punti e linee, dipendevano dalla durata della pressione sul pulsante del dispositivo trasmittente.

Mentre stava sperimentando il suo strumento, Morse si rese conto che i segnali potevano essere trasmessi solo a circa 30 km di distanza: oltre questo limite diventavano troppo deboli per essere registrati. Con l'aiuto dei suoi collaboratori, allora, mise a punto un'apparecchiatura a relé consistente in un commutatore azionato da un elettromagnete che poteva essere collegato alla linea telegrafica a 32 km di distanza dalla stazione trasmittente in modo da ripetere automaticamente i segnali, ritrasmettendoli per altri 32 km. Un impulso entrando nella bobina del magnete faceva ruotare un nucleo e chiudeva un circuito indipendente alimentato da una batteria. Questo movimento inviava un nuovo impulso di corrente alla linea, e l'impulso a sua volta azionava altri relé fino a che il messaggio non raggiungeva il ricevitore. Alcuni anni dopo, Morse realizzò un dispositivo ricevente, ma quasi subito i telegrafisti scoprirono che era possibile distinguere i punti e le linee semplicemente dal suono emesso e l'apparecchio venne abbandonato.

Dato che la telegrafia era molto costosa, furono sviluppati diversi metodi per inviare più messaggi simultaneamente su una stessa linea. Nella telegrafia duplex si poteva trasmettere simultaneamente un messaggio in ognuno dei due sensi, mentre la telegrafia quadruplex, introdotta nel 1874 da Thomas Edison, permetteva la trasmissione simultanea di due messaggi in ciascuno dei due sensi. Nel 1915 fu introdotta la telegrafia multipla, mediante la quale potevano essere inviati otto o più messaggi. In seguito a questi progressi e all'introduzione delle telescriventi verso la metà degli anni Venti, il sistema telegrafico manuale di Morse fu gradualmente sostituito da metodi di trasmissione via radio e via cavo automatici.

Alfabeto Morse Codice di segnali impiegato nei sistemi di telegrafia via terra di tutti i paesi eccetto gli Stati Uniti e il Canada, e in tutto il mondo per le comunicazioni lampo nella navigazione marittima. Il sistema è un adattamento dell'alfabeto Morse, ideato in origine per il telegrafo dall'inventore statunitense Samuel F.B. Morse. Negli anni Cinquanta, quando per i messaggi radiotelegrafici quasi tutti i paesi adottarono il codice Morse internazionale, gli Stati Uniti e il Canada continuarono a usare l'alfabeto originale. Il codice internazionale consiste in una combinazione di punti e linee che rappresentano numeri e lettere dell'alfabeto, dove la durata di una linea equivale a quella di tre punti. Oggi viene usato raramente, poiché i telex e la trasmissione facsimile (fax) hanno sostituito i radiotelegrafi.

Alcune stazioni hanno abbandonato le trasmissioni di telegrafia preferendo altri sistemi più veloci e sicuri. Dopo decenni di glorioso servizio il CW (Continuos Wave= Onda Continua) è stato messo a riposo a ragione o a torto. Eppure questo metodo di emissione ha scandito il tempo ai primordi della radio, con i primi esperimenti di Marconi, Popov, Branly.

Proprio per il suo carattere " binario " il CW si presta alle comunicazioni radiofoniche in condizioni precarie ed al limite della praticabilità dal punto di vista delle condizioni di propagazione ionosferica. Un segnale telegrafico riesce a perforare il "rumore" su determinate gamme radiantistiche permettendo il collegamento laddove la fonia sarebbe destinata a fallire.

Per questi motivi pratici il CW è stato il primo metodo di comunicazione del quale si sono serviti i radioamatori sin dai primordi del radiantismo. Vale la pena ricordare il primo tentativo, coronato dal successo, di collegamento transoceanico in alta frequenza effettuato dai radioamatori Schnell e Deloy il 27 novembre del 1923. Erano i tempi in cui la scienza ufficiale non credeva nelle straordinarie possibilità di propagazione delle onde corte.

ESERCIZIO DI RICEZIONE

L'apprendimento della telegrafia va fatto per gradi e senza forzature: cominciare ad assimilare i caratteri più semplici ed affini per passare a quelli più complessi. In tutti i casi è estremamente diseducativo immaginare il carattere come un insieme di punti e linee mentre è più razionale abbinare un suono ( una certa musicalità ) ad ogni carattere. Ad esempio la lettera H che in Morse si codifica con 4 punti ( .... ) suona come un 123; allo stesso modo la S ( ...) è assimilabile al numero 33. La fantasia potrà personalizzare questo aspetto didattico.

Un " trucco " didattico diffusissimo è la codificazione dei caratteri in senso musicale intesi in questo modo: il punto è un TI mentre la linea è un TA per cui la lettera A ( .- ) si codifica TI TA.

Un aiuto importantissimo nell'apprendimento lo si ottiene codificando in Morse tutto quanto si legge, anche camminando per la strada: insegne, targhe automobilistiche ecc. Nei primi tempi è divertente anche decodificare il suono dei clacson: è facile cioè sentire qualche K oppure diverse A manipolate dagli ignari automobilisti. I primi esercizi vanno eseguiti a velocità bassa per favorire l'apprendimento. Con il tempo proverete a ricevere a velocità via via crescente, senza strafare.

Sia per esercitarsi in trasmissione che in ricezione è utilissimo l'uso di un dispositivo chiamato OSCILLOFONO. L'oscillofono è uno strumento utile all'apprendimento della telegrafia. In sostanza si tratta di un generatore di nota a bassa frequenza azionato dal tasto telegrafico..

ESERCIZIO DI TRASMISSIONE

Valgono, per sommi capi, le raccomandazioni presentate per l'esercizio di ricezione: gradualità e pazienza. Non preoccupatevi della velocità di manipolazione: in questo momento è superflua. E poi si sa: è facile sapere cosa si trasmette perchè si è operatori...il difficile è la ricezione!

Trovate una posizione comoda: il braccio deve essere appoggiato al piano sul quale si trova il tasto.

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