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"Maria Sofia: Una Donna dalla Vita Regalmente Avventurosa"
a cura di Aroldo Antonio
Maria Sofia è nota per il s uo temperamento avventuroso e per le sue stravaganze.
Era figlia di Massimiliano e Ludovica di Wittelsbach, "Membri della Famiglia Reale" di Baviera e precisamente Ludovica era una elle 9 figlie del re di Baviera.
Come la sorella Sissi, Maria Sofia ebbe una educazione liberale. Amava lo sport (equitazione, nuoto, scherma e tiro con la carabina). Maria Sofia, rispetto alla sorella, era più pratica, meno riflessiva e meno amante della vita intellettuale. Come lei però aveva un carattere ribelle. Si pensi che fumava, cosa eccezionale per una donna di quei tempi. Per Maria Sofia viene combinato il matrimonio con Francesco detto "LASA" ossia "Lasagna" , principe ereditario di Napoli e figlio del sofferente "Ferdinando II" .
La futura Regina di Napoli, Sconsigliata da un suo amico, Il "Duca Max" , che le disse: "te lo Sconsiglio, è un Imbecille" , accettò, di buon grado, il matrimonio. Il padre dello sposo, "Re Ferdinando II" , fu nel complesso il migliore fra i suoi familiari: religioso fino al bigottismo era nel contempo astuto e bonario, fedele alla moglie ed affettuoso con i figli, censurabile come re era socievole nel privato. La prima moglie, Maria Cristina di Savoia, educata nell'austera corte di Torino, religiosissima, non seppe mai abituarsi alla corte napoletana. Da parte sua Ferdinando II non la amava e nemmeno il popolo la amava per la sua severità. Maria Cristina comunque non visse a lungo. Lei, infatti, morì a 24 anni dopo aver dato alla luce il piccolo Francesco. Ferdinando II, meno di un anno dopo sposava, Maria Teresa d'Asburgo: piccola, brutta, sospettosa, tozza con un seno enorme seppe avere una forte influenza sul marito che la amava.
Ebbero 12 figli dei quali non fu curata l'educazione. Francesco, già di temperamento mistico, crebbe nel culto della madre, la "Regina Santa" , come la chiamava. Malinconico, introverso, silenzioso, era più adatto a fare il prete, studiò diritto ecclesiastico e non ricevette alcuna educazione virile, non usava armi, non faceva esercizi fisici, non frequentava coetanei, ma raccoglieva immagini sacre. Non si curava dei fermenti politici che avvenivano intorno a lui perché riteneva il suo regno al sicuro perché voluto da Dio. Magro, lungo, curvo e con il volto giallastro, occhi smorti e sguardo cascante e sempre abbassato, goffo e sgraziato, non era certo il principe che Maria Sofia sognava di sposare. La notte delle nozze e anche dopo non ci furono rapporti sessuali dato che oltre alle altre cose, (sembra che si vestisse da donna: una notte un prete spiando dal buco della serratura della camera da letto lo vide ballare con la cuffia di Maria Sofia mentre lei batteva le mani), soffriva di "Fimosi" .
L'esuberanza di Maria Sofia comunque influì positivamente al marito che si affezionò a lei.
Ferdinando muore a 49 anni e lascia al figlio incapace un trono traballante e circondato da una massa di gente incapace e disonesta. Maria Sofia diventa regina di Napoli a soli 18 anni e subito entra in contrasto con la suocera, da parte sua Francesco si dimostra sempre più succube della matrigna.
Invece di soffrire della sua condizione come Sissi, Maria Sofia spende e spande e vive con allegria fregandosene (riempie la casa di animali, fa il bagno in mare, si fa fotografare) diventando in breve una delle tre donne più in vista d'Europa.
Maria Sofia, per quanto riguardava la politica del regno, voleva la costituzione, ma non voleva sentir parlare di accordi con gli odiati Savoia e respingeva anche ogni ipotesi di guerra con l'Austria di cui la sorella era imperatrice. Cavour, invece, sognava nella penisola la creazione di tre stati indipendenti e alleati fra loro: il "Regno Sabaudo" , lo "Stato della Chiesa" e il "Regno di Napoli" . Cavour nel frattempo andava conquistando territori nel centro Italia. Garibaldi libera la Sicilia.
Francesco si decise a concedere la costituzione ma oramai era troppo tardi.
I reali napoletani furono costretti a rifugiarsi a Gaeta e poi a Roma. Francesco non portò con se i beni di sua proprietà, ma la sua raccolta di tabernacoli. Maria Sofia diventò capo di una imponente organizzazione di anarchici e terroristi per il ripristino del potere. Il suo piano era di raggruppare gli scontenti di tutta Europa per organizzare una insurrezione armata contro i Savoia. Organizzò così insurrezioni armate che durarono anni.
Nel 1862 a Roma vi fu un clamoroso processo: erano state distribuite in mezza Europa fotografie che rappresentavano Maria Sofia in pose scandalose (in quegli anni la fotografia muoveva i primi passi e non si sapeva che esistessero i fotomontaggi). Gli autori dei fotomontaggi furono presto rintracciati: Antonio Diotallevi e Costanza Vaccari, ma non si seppe mai chi furono gli organizzatori. (Una foto ritraeva Maria Sofia nuda mentre faceva oscenità davanti alla foto del Papa, un'altra la raffigurava in una tinozza d'acqua piena di falli galleggianti).
Nel bel mezzo di tante situazioni avventurose, improvvisamente lascia Roma per andare in Baviera dai genitori. E' incinta del conte belga Armand de Lawayss. Dopo un breve soggiorno a casa dei genitori, fu ospitata in un monastero dove partorisce il 24 novembre del 1862. Nascono due gemelle, Viola e Daisy. Maria Sofia cade in uno stato di cupa prostrazione. Dal convento scrive al marito una lettera dove racconta la verità, anche se dice, non si sa bene perché, di aver partorito una sola bambina, Daisy. Il marito ha una reazione molto tollerante così la "Regina" torna a corte. Ma quale fu la sorte delle due gemelle? Daisy fu affidata al padre che la riconobbe come figlia, ma morirà a 7 anni di "TBC" contratta dal padre, Viola, invece, fu presa in consegna dagli zii Henriette (l'attrice) e "Luigi di Baviera e le fu assegnato il nome di Maria Luisa. Separate anagraficamente ebbero tuttavia l'occasione di incontrarsi presso la corte della "Zia Sofia" ogni volta che la regina aveva voglia di vederle. Il destino di M. Luisa fu più complesso ma non meno doloroso: andata in sposa giovanissima al conte Giorgio von Larisch, un pessimo soggetto che si rovinò col gioco e con le donne, fu da questi abbandonata in pessime condizioni economiche. Zia Elisabetta (Sissi) la prese con sé e la introdusse nella sua corte a Vienna. Qui diventò amica e complice del cugino Rodolfo, il principe ereditario, giungendo a favorire le sue scappatelle extraconiugali e la sua tragica relazione con Maria Luisa.
Nel 1888 dopo il duplice suicidio di Mayerling M. Luisa fu cacciata da corte. Costretta a trasferirsi negli Stati Uniti, sposò un attore tedesco di nome Otto Bruks, ma anche queste nozze furono infelici. Sposatasi una terza volta con un proprietario terriero in Texas, fu ancora una volta abbandonata. Morì poverissima ad Augusta nel 1918. Solo nel 1935 furono rese pubbliche queste cose, con una pubblicazione postuma di un suo libro di memorie, ma oramai i protagonisti di queste storie erano tutti morti.
Nel frattempo lo stato italiano comprendeva l'intera penisola tranne il Veneto e lo stato della Chiesa in cui Maria Sofia era ospite.
Maria Sofia resta incinta. Nasce una bambina che però morìrà poco dopo. Siamo nel 1870, da allora la coppia reale vivrà sempre separata.
Maria Sofia si stabilisce a Parigi dove alleva cavalli, ma anche organizza una rete di rapporti con terroristi ed anarchici, (anche il famoso Enrico Malatesta, organizzatore dell'assassinio di "Umberto I" ). Facevano parte di questa organizzazione anche alti prelati che non volevano l'unità d'Italia. Sembra dunque che l'omicidio di Umberto I sia partito da questa organizzazione, anche se molti fatti restano ancora oscuri. Allora si effettuò un troppo rapido processo dove veniva ufficialmente accettata la tesi individualista dell'omicidio e fu condannato Gaetano Bresci. Tuttavia la morte di Umberto I non ebbe l'effetto sperato: invece di mettere in crisi la monarchia, e favorire la rivoluzione, ebbe l'effetto contrario. Finì che Bresci rimase sempre un condannato scomodo anche perché manteneva contatti epistolari con i rivoltosi. Una di queste lettere compromettenti giunse nelle mani di Giolitti.
L'ingombrante ergastolano fu trovato impiccato in cella con un asciugamano. L'anarchia subì una dura sconfitta, Maria Sofia aveva 70 anni ma continuava ad organizzare attività sovversive, continuamente sorvegliata dai servizi segreti. Maria Sofia sempre più vecchia e sola disponeva di mezzi sempre più limitati. Morirà nel 1925 a 84 anni.
Maria Luisa, fu quindi, una persona che, anche nelle "Avversità Più Difficoltose" , non si perse mai d'animo.
Forse se qualcuna delle nostre leaders, operanti sulla scena mondiale d'oggi, avesse più coraggio, molte cose cambierebbero.
Fonti:
http://www.matmatprof.it/filosofia_e_dintorni/_private1/mariasofiaborbone.htm
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