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Il papiro segreto
Scavi effettuati presso Gerico fra il 1947 e il 1956 hanno portato alla luce circa 15 mila rotoli di papiro su cui sono inscritti testi apocrifi dell'Antico Testamento. Tali rotoli, secondo analisi successivamente condotte, risultano essere opera degli Esseni, comunità di monaci vissuta sulla sponda nord-occidentale del Mar Morto fra il III secolo a. C. e il I secolo d. C.
Ovviamente non a tutti gli studiosi interessati è stata possibile la consultazione.
La negazione, imposta da chi ancora conserva i preziosi documenti, suggerì l'esistenza di un segreto, di una verità non-divulgabile ai popoli che potesse magari stravolgere l'attuale interpretazione delle sacre scritture. Su questo tema è tornata niente di meno che l'Università di Oxford: il professor Geza Vermes, studioso di fama mondiale, specialista in aramaico e greco, ha affermato che un papiro dei rotoli di Qumran conterrebbe un particolare assolutamente degno di nota: un testo tratterebbe della nascita di Cristo come avvenuta "da una giovane donna", senza accennare alla sua verginità. Lo stesso Vermes ha avanzato l'ipotesi che la versione greca del Nuovo Testamento che parla di "vergine", possa aver riportato un errore di trascrizione. Tale affermazione non vorrebbe necessariamente negare la verginità di Maria ma connoterebbe la nascita di Gesù come un normale evento ponendo in discussione l'episodio e il significato dell'ascesa dello Spirito Santo. Sappiamo che la comunità essenica, formatasi sotto la guida del "Maestro di giustizia", si rifugiò nel deserto per sfuggire ai fasti di Gerusalemme e terminò nel 68 d.c, con la conquista della regione da parte delle legioni di Vespasiano.
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