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I ROSA + CROCE
I fatti di Rennes-le-Château, che videro come protagonista don Berenger Saunière (1852-1917), un giovane prete di 33 anni, potrebbero nascondere tutt’altro di quanto finora si è detto e, perciò, celare un’altra incredibile verità. Ecco, prima di tutto, una sintesi dei misteriosi avvenimenti accaduti, tra il 1896 e il 1917, nel piccolo paese di Rennes-le-Château, posto su una collina, nel dipartimento dell’Aude, nella Linguadoca francese, ai piedi dei Pirenei orientali, in quella zona detta anche del Razès.
Nel 1885 divenne parroco del villaggio don Berenger Saunière. Egli, benché fosse molto povero, dopo il suo arrivo riuscì, comunque, anche se con grandi difficoltà, a far iniziare i lavori di restauro della chiesa, che era ridotta proprio male. Durante questi lavori scoprì, sotto l’altare di pietra, ben celate, delle misteriose e antiche pergamene. Di queste, due erano del tutto incomprensibili. Saunière si recò a Parigi per farle decifrare. Il loro contenuto, gli fu detto dagli esperti ecclesiastici a cui si era rivolto, era di poco valore, tuttavia, da quel momento, il parroco iniziò ad arricchirsi oltre ogni immaginazione.
Per spiegare l’improvvisa ricchezza del sacerdote, c’è chi ha dato una versione meno poetica e, cioè, che trafficasse con le messe. Ciò è da escludere categoricamente perché, in tal caso, i suoi parrocchiani avrebbero dovuto essere moltissimi e tutti possessori di ingenti patrimoni, mentre la gente del piccolo paese era piuttosto povera. E poi c’è anche da dire, come scrive lo studioso Dario Spada, che: "Una stima attendibile fissa quale <> per le messe celebrate dall’abate una cifra di 1500/2000 franchi l’anno" (da "Il Giornale dei Misteri", n. 246). Non vi è alcuna proporzione, come si può ben vedere, con le esorbitanti somme da lui maneggiate e, quindi, non si è potuto arricchire con le messe. Egli spese somme ingenti, tra l’altro, per l’acquisto di terreni, per villa Betania, per la torre Magdala, per mobili di grande valore, per i suoi continui viaggi, ecc.
Per avere solo una pallida idea della sua improvvisa e immensa ricchezza basti pensare che il suo reddito annuo ammontava soltanto a 260 mila lire mentre lui ne spese circa 8 miliardi, corrispondenti a 23 milioni di franchi di oggi. Delle pergamene non se ne seppe più nulla e ci fu chi mise in dubbio la loro esistenza. Rimane, tuttavia, la testimonianza dei muratori che erano presenti quando esse furono trovate. Sul finire degli anni ’60 ecco entrare in scena un misterioso "Priorato di Sion", che attestava di risalire ai Templari e che affermò che era venuto in possesso delle pergamene originali. C’è chi sostiene che il Priorato di Sion era un ordine dei Templari segretissimo. Mistero nel mistero, che si infittisce sempre di più.
Anche la morte di Saunière è avvolta nel mistero. Egli morì come era giunto a Rennes-le-Château, senza un soldo. Lo uccise un colpo apoplettico sopravvenutogli improvvisamente dopo la strana visita di una donna. Altro particolare lugubre e inquietante è che pare che la sua fidata compagna e governante, Marie Denardaud, una settimana prima, aveva comprato una bara. Si pensa che prima della morte il parroco rivelò il suo terribile segreto alla fidata governante perché Marie fece a Noel Corbu, che aveva comprato dei terreni da lei e che l’assistette nella vecchiaia, la promessa che prima di morire lo avrebbe messo a conoscenza di: <>.
Promessa, forse, non mantenuta in quanto Marie Denardaud, nel 1953, ebbe un ictus che le fece perdere la parola e le paralizzò entrambe le braccia. Corbù, anche se fu messo a conoscenza del segreto, non ebbe il tempo di sfruttarlo poiché, poco dopo la morte della Denardaud, perì tragicamente in un terribile incidente d’auto. Un velo nero di morte si stese così per sempre sul "segreto".
Quel luogo è, per certi versi, inquietante. E’ come se vi aleggiasse sopra un sorta di energia maligna, che sopprime i profanatori imprudenti, che hanno voluto saper troppo e chi viola certi segreti. Visitatori hanno più volte affermato di aver avuto la netta impressione che una specie di potere occulto difende, con qualsiasi mezzo, segreti iniziatici che devono rimanere tali, anche con la morte degli incauti curiosi. Forse, alcune delle strane morti verificatesi in quei luoghi, hanno spiegazioni diverse da quelle date. Molti suicidi e incidenti mortali sembrarano essere l’estrema sentenza di un tribunale iniziatico.
Non pochi si sono chiesti da dove piovvero tutti quei soldi al povero prete ma le domande, restate senza risposta, sono ancora tante altre. Chi era la misteriosa donna che fu l’ultima a vedere Saunière e che cosa gli disse? Esistono realmente quelle misteriose pergamene? E se sì, quale incredibile segreto esse rivelavano? Fino ad oggi sono state fatte solo ipotesi, alcune decisamente stravaganti.
Henry Lincoln, Michael Baigent e Richard Leigh nel loro libro "The Holy Blood and The Holy Grall" (1982), tradotto nell’edizione italiana col titolo: "Il santo Graal", sostennero l’ipotesi che Gesù non era morto sulla croce ma, grazie all’aiuto dei suoi discepoli, riuscì a farsi credere morto e a scappare nel sud della Francia, dove si sposò con Maria Maddalena e visse fino a 74 anni; alla morte fu seppellito a Rennes-le-Château. Richard Andrews e Paul Schellenberger nel loro libro "The Tomb of God" (1996), tradotto in italiano col titolo: "Alla ricerca del sepolcro", si dicono certi di aver localizzato la tomba di Cristo. Essa si troverebbe vicino a Rennes, precisamente sul monte Cardou. Etimologicamente, Cardou dovrebbe essere, secondo Andrews e Schellenberger, la contrazione di "corps de Dieu" (corpo di Dio).
C’è pure chi pensò che il sacerdote si fosse arricchito ricattando la Chiesa di Roma, minacciando di rendere pubblica la scoperta che Gesù non era morto come la tradizione insegna, ma che era sopravvissuto alla crocifissione, si era sposato e aveva finanche avuto dei figli dai quali, secondo l’ipotesi di Lincoln, Baigent e Leigh, sarebbe venuta fuori la dinastia francese dei Merovingi, considerati, sotto quest’ottica, i diretti eredi di Gesù. Il Graal, a questo punto, etimologicamente, verrebbe da "San Graal" errata copiatura di "Sang Real", il Sangue Reale di Cristo, designante, come si è detto, la dinastia merovingia. In questa lunga catena di misteri e segreti ecco che fa capolino anche il vescovo tradizionalista monsignor Lefebvre.
Gli autori de: "Il Santo Graal" riportano alcune righe tratte da un libricino di poche pagine, dal titolo "Le cercle d’Ulysse", il cui autore è un oscuro Jean Delaude che scrive: "Che cosa sta preparando il Priorato di Sion? Non so: ma rappresenta una potenza in grado di confrontarsi con il Vaticano nei giorni futuri. Monsignor Lefebvre ne è un membro attivissimo e temibile, capace di dire: <>". Molti ricorderanno come papa Paolo VI, nel 1976, doveva scomunicare monsignor Lefebvre, ma ciò non accadde.
E’ oltremodo interessante, a questo punto, leggere il commento del "Guardian" (30 agosto 1976) sulla questione: "I preti che in Inghilterra si sono schierati con l’arcivescovo… ritengono che il loro capo spirituale abbia ancora una potentissima arma ecclesiastica da usare nella sua disputa con il Vaticano. Nessuno di loro è disposto a lasciar trapelare di cosa si tratta, ma padre Peter Morgan, leader di questo gruppo… sostiene che è qualcosa che <>". Questo segreto aveva relazione con la tesi avallata da Lincoln, Baigent e Leigh? Non ci è dato di saperlo. Lefebvre, tuttavia, fu scomunicato da Giovanni Paolo II nel 1988 e nessun mistero sconvolgente fu rivelato.
Ritornando all’arricchimento repentino di Saunière altri dissero che il parroco aveva scoperto il leggendario tesoro dei Templari e qualcun altro sostenne che, invece, era venuto in possesso di quello degli eretici Catari, detti anche Albigesi, che nel XIII secolo si erano rifugiati a Montségur, luogo molto vicino a Rennes-le-Château. Prima di essere massacrati dalla chiesa di Roma, si racconta che misero in salvo il loro favoloso tesoro, di cui si è scritto come di: "pecunia infinita". I libri, con varie interpretazioni ed ipotesi sui misteri di Rennes, pubblicati fino ad oggi, sono tanti, basti pensare che dal 1960 sono state date alle stampe più di cinquecento opere in francese e un altro buon numero in inglese e italiano.
Un’ipotesi alquanto interessante e degna di maggior approfondimento la fa Gérard De Sède, esoterista e scrittore francese, nel suo libro "Rennes-le-Château" (1988). L’autore ci chiede di prestare attenzione a certe date. La prima è il 1891, una data molto importante per il parroco. E’ in quest’anno che egli scopre una tomba che conserva un segreto. Nel suo diario appunta questa misteriosa frase: "L’anno 1891 portato nell’eternità con il misterioso frutto…". Perché quest’anno merita l’immortalità? E’ un rebus, uno tra i tanti che ci ha lasciato don Berenger Saunière. L’abate annota ancora: "Scoperta una tomba – La sera piove". De Sède scrive: "A proposito della scoperta della tomba e del suo segreto… Secondo la tradizione rosacruciana… la Rosa+Croce si manifesta pubblicamente ogni cento e otto anni con la scoperta di una tomba". Stupefacente!
I Rosa+Croce fanno la loro prima apparizione pubblica nel 1614 con due opuscoli Riforma Universale e Generale del Mondo Intero e con la Fama Fraternitatis, o Confraternita del Celebre Ordine dei R.C. (Rosa-Croce), Messaggio indirizzato ai governi, ai nobili ed ai sapienti d’Europa. Essi, tra l’altro, rimproveravano alla Chiesa cattolica un modo di vivere smodatamente lussuoso. Il loro mito di fondazione è la scoperta di una tomba intatta, che contiene gli arcani della sapienza e del potere, di cui si parla molto nella Fama Fraternitatis. Christian Rosenkreutz è considerato come il fondatore della confraternita Rosa+Croce, ma il nome è simbolico.
La tomba di Rosenkreutz era collocata sotto un altare centrale. Si racconta, in una breve storia dell’Ordine, che Christian Rosenkreutz, nella ricerca di una sapienza occulta, arrivò <> dove <>.
In quel luogo tradusse dall’arabo in latino un libro misterioso dal titolo: M., considerato il più prezioso documento della confraternita dei Rosa+Croce. Nella chiesa di Rennes-le-Château le iniziali delle statue dei santi: Germana, Rocco, Antonio l’Eremita, Antonio da Padova, Luca, furono collocate da Saunière in modo tale che le prime lettere del nome di ogni santo, unite tra loro, dessero la parola: GRAAL e poste in modo tale da formare una M. Cosa voleva significare questa lettera? Poteva essere un’allusione al misterioso libro M?
Christian Rosenkreutz, secondo la leggenda, visse cento e otto anni. Gérard De Sède ci ricorda ancora quanto assicura la tradizione rosacruciana: "la Rosa+Croce si manifesta pubblicamente ogni cento e otto anni con la scoperta di una tomba… (…). …quando si compie il ciclo dei cento e otto anni, durante i quali la Rosa+Croce si tiene nascosta nell’ombra, un adepto deve ripetere l’impresa di questo discepolo, scoprendo una tomba nascosta contenente dei documenti, dopo la Rosa+Croce è <>, vale a dire che entra in un nuovo periodo di manifestazione pubblica".
Applichiamo tutto ciò agli accadimenti di Rennes seguendo ancora quanto pone in risalto Gérard De Sède, che in sostanza fa notare:
-Nel 1783, l’abate Antonio Bigou incide sulla tomba di Marie de Nègre d’Ables, signora di Hautpoul, un misterioso epitaffio che Berenger Saunière poi cancellerà.
-Nel 1891, esattamente 108 anni dopo, Saunière scopre la tomba Hautpoul e il suo <>.
Quest’anno per il curato sarà, come abbiamo visto, un anno importantissimo. Egli, sulla colonna visigota, posta nel giardino adiacente alla chiesa, il 21 di giugno del 1891, farà erigere una statua della Madonna di Lourdes e, su questa colonna, inciderà "PENITENCE-PENITENCE" e "MISSION 1891". A quale tipo di missione si riferisce? Non certamente a quella del suo sacerdozio.
Il 1891 sarà anche un anno notevole per l’occultismo. In quest’anno, infatti, si registreranno tutta una serie di avvenimenti importanti. Muore Héléna P. Blavastky, ambigua fondatrice della Società Teosofica. La Blavatsky non godette di una buona reputazione. A Parigi verrà fondata la loggia Ahathor della "Golden Dawn" (Alba Dorata) e Joséphin Péladan, sempre nel 1891, fondò l’Ordine della Rosa+Croce, del Tempio e del Graal o della Rosa+Croce cattolica e dirà di aver "restaurato ufficialmente" la Rosa+Croce.
Assistiamo così alla grande rinascita dell’Ordine. Si può ben dire che in quell’anno si assistette ad un vero e proprio risveglio di speculazioni esoterico-alchemiche rosacruciane. A tal riguardo, nella chiesa di Saunière, notiamo, non senza grande meraviglia, che il simbolo della Rosa+Croce è impresso nelle cornici che racchiudono i quadretti, che illustrano le diverse stazioni del Calvario di Gesù. Cosa decisamente insolita per una chiesa.
La scoperta del parroco potrebbe riguardare dei segreti alchemici. Vi è più di una prova che Berenger Saunière praticasse l’alchimia e che fosse in contatto con riservatissimi circoli ermetici. Molti simbolismi nella chiesa parrocchiale lo dimostrerebbero. Vi è la statua del diavolo Asmodeo che, secondo la tradizione, vigilava sul tesoro. Egli regge l’acquasantiera e sopra si possono osservare delle salamandre e, infine, più in alto ancora, quattro angeli che si segnano con la croce. E’ il simbolo degli antichi quattro elementi (Terra, Acqua, Fuoco e Aria) importantissimi nella pratica alchemica. Quelle pergamene da lui trovate svelavano, forse, l’Arcano degli Arcani? In caso affermativo, chi furono i redattori di quei segreti alchemici?
Non è assurdo supporre che, tra gli antichi alchimisti e filosofi ermetici, vi fosse un legame iniziatico da tempi molto lontani che comprendeva, tra le loro conoscenze, anche il mistero della Rosa e della Croce, oltre all’arte della trasmutazione dei metalli. La misteriosa confraternita si manifestò al mondo profano coi simboli di un insegnamento occulto. Se Saunière era un Rosa+Croce, ipotesi non del tutto peregrina, allora bisogna dedurre che fu affidato a lui il compito di preparare la manifestazione dell’Ordine al mondo profano. Egli, perciò, eseguì il rituale prescritto, il ritrovamento di importanti pergamene nascoste in una tomba. Questo era il segno, nei piani sottili, che qualcosa di importante stava per accadere.
Dei Rosa+Croce Salmon parla in questi termini: <>. Il 1891, come si è visto, è stato un anno denso di sorprese. E’ l’anno in cui Saunière ha effettuato il rituale della scoperta della tomba col suo <>.
Nel suo diario, alla data del 21.9.1891, come abbiamo visto, egli aveva annotato: "Trovata una tomba. La sera, pioveva" e consapevolmente, da adepto, aveva relegato quell’anno all’immortalità: "L’anno 1891 portato nell’eternità con il misterioso frutto…". Era consapevole dell’evento che si stava realizzando e della sua portata. Il suo compito si sarebbe esaurito nell’edificare i simboli a testimonianza di quanto in quel luogo sacro era avvenuto. Fatti inconcepibili e spaventosi per la mente profana, ecco perché all’ingresso della chiesa aveva posto la scritta: "Terribilis est locus iste" (questo è un luogo terribile).
Luoghi, per certi versi, sinistri, impregnati di presenze e antichi e rigorosi esoterismi. Qualcuno ha anche parlato di presenze infernali. Marco Massimiliano Lenzi sul n. 314 de "Il Giornale dei Misteri", ha scritto, in un interessante articolo suoi misteri di Rennes: "Taluni asserivano, con sicurezza, che in tutta la zona, da secoli, erano ampiamente diffusi riti e culti satanici; e che, addirittura, si potevano incontrare numerose vestigia a testimonianza di apparizioni del maligno, sparse ovunque".
Luoghi pregni di energie arcane. I misteri relativi alle date non sono ancora finiti. Se al 1891, anno in cui si manifestarono per l’ultima volta gli enigmatici Rosa+Croce, si sommano i 108 anni di intervallo (1891+108) si ottiene 1999. E’, dunque, nell’anno in corso che torneranno a manifestarsi pubblicamente i Rosa+Croce, dopo la scoperta di una tomba col suo segreto? Non ci stupiremo, perciò, se un giorno qualunque, di un mese qualunque dell’anno 1999, troveremo affissi questi manifesti sui muri nelle nostre città:
"Noi, deputati del Collegio dei Rosa-Croce, annunciamo a tutti coloro che vorranno entrare nella nostra Società e Congregazione, che saranno istruiti nella perfetta conoscenza dell’Altissimo, nel cui nome quest’oggi ci riuniremo, e li renderemo come noi da visibili invisibili e da invisibili visibili, e saranno trasportati in tutti i paesi stranieri in cui vorranno andare. Ma avvertiamo il lettore desideroso di acquisire tali meravigliosi poteri, che noi conosciamo i suoi pensieri, che se desidera vederci per sola curiosità, non riuscirà mai a comunicare con noi; ma se vuole veramente essere iscritto sul registro della nostra confraternita, noi che possiamo giudicare i suoi pensieri, gli mostreremo la veracità delle nostre promesse, a tal punto che non indicheremo il luogo della nostra dimora, poiché i pensieri uniti alla volontà sincera del lettore potranno svelarci a lui e lui a noi".
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