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Ciro il Grande
(559-530 a.C.) Nipote di Astyage, re della Media, che cercò di ucciderlo intuendo che presto sarebbe divenuto un forte avversario politico.
In breve tempo conquistò la Media, risparmiando il nonno Astyage, l’Assiria, la Lidia e tutta l’Asia Minore. Senza combattere, ma con un’abile politica di propaganda, sottomise Babilonia, approfittando della particolare strategia politica del sovrano babilonese Nabonedo, che al culto del dio Marduk sostituì quello assiro.
Ciro si proclamò figlio di Marduk, fece cacciare il sovrano mesopotamico e venne accolto come salvatore. Emise anche un editto che consentiva agli ebrei di fare ritorno alla loro patria e di porre fine alla cattività babilonese. In questo modo il sovrano controllò anche l’area fenicio-palestinese. Conquistò anche alcune regioni orientali, estendendo i confini del suo regno, che venne mantenuto integro attraverso una politica avveduta, che consisteva nel conferire libertà ai popoli sottomessi e nel rispetto dei loro costumi.
Fece spostare la capitale da Pasargade a Persepoli, abbellendola e arricchendola in modo particolare. Divenne città di arte e di giusta amministrazione. Si tratta quindi di un grande stratega, di un sovrano illuminato, di un amante dell’arte e della cultura che attuò una politica libertaria, fatta di autonomie locali, destinata in breve al fallimento.
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