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a cura di MiP
Partiamo dal principio che il Vampiro, tradizionalmente, non fa uso di sangue per sopravvivere, ma, parlando del "mito" Est-Europeo il comune fraintendimento è proprio questo. E' lo stato di "letargo" visto come la privazione del sangue, come spiegato da Anne Rice, questa situazione di "torpore" che ci fa pensare che il vampiro paradossalmente muoia senza sangue, in "realtà" il vampiro è una sorta di Non-Morto.
La mitologia sui vampiri come la conosciamo rappresenta Vampiri con deformazioni fisiche o scomunicati dalla chiesa (parlando dei paesi Slavi che vedono appunto una forte influenza del mito e della Cristianità) e ci tramandano questa idea che il Vampiro succhia il sangue dei viventi, ma non che ne ha bisogno per vivere.
Il primo mito dei Vampiri proviene dal Sud dell'Egitto e si riferisce a Sekhmet (Dea Egizia) ma teniamo presente che il termine "Bevitore di Sangue", fu usato nella bibbia, precisamente nell'antico testamento, in riferimento a Llith, moglie di Caino.
La parola Vampiro, fu inventata da Bram Stoker nella metà del 1800 quando scrisse "Vlad the Impaler", e lo definì demone, diavolo, satana, angelo della morte, bevitore di sangue. Nessuno prima di Vlad, letterarialmente parlando, fu un vampiro. Etimologicamente, Vampiro deriva dallo Slavo (appunto) Wampyr ed è la stessa parola che utilizzano gli Slavi per indicare gli Uomini-lupo. C'è da aggiungere che nelle varie traduzioni di lingua in lingua il vocabolo cambia di poche lettere, abbiamo "Vampyr" per il Greco, e "Vampir" per il Francese e il Tedesco, curiosamente abbiamo "Demon" per il Giapponese. NdA (gli Slavi utilizzano anche "vlkodlak" per denominare gli uomini-lupo).
Per il mito Ungherese i vampiri sono defunti che continuano una sorta di esistenza nella tomba, si alzano di notte per nutrirsi del sangue di vittime umane dormienti. Le vittime, dopo la morte, che soppraggiunge in breve tempo, si trasformano anch'esse in vampiri. Per tenere lontano il vampiro, sempre secondo gli Ungheresi, si possono usare aglio o una croce e per ucciderlo occorre trafiggere il corpo con un palo aguzzo e bruciarne il cuore.
"Secondo le leggende talmudiche, Lilith, la prima moglie di Adamo, è trasformata in uno spettro notturno per essersi rifiutata di sottostare ai voleri del marito; tra i Babilonesi c'è Lilitu; gli Assiri hanno l'Ekimmu e, nell'antica Grecia, Lamia si scaglia sui bambini per berne tutto il sangue. Per i romani, le strigi non sono solamente streghe, ma crudeli uccelli notturni assetati del sangue dei neonati. E quale civiltà, poi, non ha praticato rituali con offerte di sangue? Gli Aztechi fecondano la terra donando agli dei quello di una giovane vittima; nella mitologia greca, il sangue sacrificale è un elisir di giovinezza. Il sangue è simbolo di forza vitale e perderlo costituisce un pericolo mortale. Il vampiro, colui che se ne nutre, colui che trae vita dalla nostra morte, è simbolo del rapporto tra il mondo terreno e l'al di là. È il desiderio inconfessato dell'immortalità. Peccaminoso e, per questo, relegato nel regno del male." Tratto da Voyager
Parlando di Vampiri non possiamo non parlare di Wayne Tikkanen, l'uomo che, da solo, ha definitivamente estinto l'ideologia mitologica del Vampiro definendoli dei semplici malati. Professore di chimica alla California State University di Los Angeles, Tikkanen avrebbe scoperto che i Vampiri in realtà fossero dei malati di "Porfiria", una malattia del sangue che provoca lo sfiguramento dei tratti e diminuisce sensibilmente la resistenza del tessuto epidermico ai raggi ultravioletti, dando così una motivazione alla necessità di bere sangue animale per alleviare il dolore e all'evitare la luce solare.
Rimanendo nel mito Ungherese e Slavo della questione i "vampiri" malati di "Porfiria" preferivano, per ovvi motivi, uscire di casa dopo il tramonto per non arrecare danni alla propria salute e scappavano dinanzi ad una croce, in quanto, simbolo dell'inquisizione che, vedendoli "diversi" li avrebbe sicuramente condannati alla morte.
Il rito, per contrapporre a quanto appena detto alcune leggende narrano altresì che la "vittima" del vampiro, dopo essere stata dissanguata fino a quello stato di semi-incoscenza (torpore) viene fatto bere del sangue di Vampiro anziano, questa "pratica" viene denominata "Abbraccio" ovvero, questa azione fraterna tra il Vampiro e la sua vittima che, come leggenda vuole, doni la vita eterna più altri vari poteri di cui discuteremo in seguito.
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